Plpl2018-Terzo

Plpl2018-Terzo

Dicembre 2, 2019 0 Di Marta Cerù

Terzo giorno nella Nuvola: presente alla Plpl2018. Oggi avevo un obiettivo: catturare parole. È una cosa che faccio di solito, se qualcuno me le lancia, ma in questo caso avevo deciso che le avrei afferrate come pioggia di una sola nuvola, in una giornata di sole. Il bottino è ricco stasera, come anche i libri scelti, non solo da me ma anche mio figlio, che mi ha accompagnata in veste di grande lettore! Passione, Coraggio, Perseveranza, Competenza, mi sono arrivate, pioggia d’inverno, dal Fisico Fulvio Ricci, autore del “Alla scoperta delle onde gravitazionali. Cento anni dopo la previsione di Einstein” per Edizioni Dedalo. È un libro che racconta la storia per arrivare alla realizzazione di un sogno. “Ladies and gentlemen, we have detected gravitational waves. We did it”, annunciava emozionato il fisico David Reitze a Washington l’11 Febbraio 2016. Quell’emozione ha investito un po’ tutti coloro che credevano in una impresa durata cento anni. La Passione è fondamentale per dedicarsi tutta una vita alla ricerca di un segnale così debole che l’ordine di grandezza è mille volte più piccolo del nucleo di un atomo. Se non hai dentro quel sentimento, cos’altro potrebbe spingerti ad accogliere la sfida? E se non c’è il Coraggio come si affronta l’impresa dell’imponderabile? Ci vorranno anni dalla predizione teorica alla possibilità di avere la tecnologia per riuscire e allora occorre riflettere, insistere, rivedere, discutere, con Perseveranza. E come Edoardo Amaldi ha insegnato per tutta la sua vita di fisico e maestro, occorre essere Competenti. Di questo e di altri lumi relativi alla scoperta scientifica ho scritto grazie alla parola Ombra.

La parola Diversità l’ho afferrata più volte, tanto da realizzare quanto la nuvola di quest’anno ne sia piena. Ho ritrovato l’amico Flavio Sorrentino che, con Bianco e Nero Edizioni, pubblica ‘libri ad alta leggibilità’, cioè pensati per chi è dislessico o ha altre difficoltà con la lettura. Sono deliziose storie per bambini, oppure grandi classici più facili da leggere. Assieme, noi e gli altri, possiamo rendere la Diversità una forza costruttiva. Come hanno fatto i ragazzi che hanno scritto i racconti della raccolta a cura di Carlo Albarello e Assunta di Febo, “Noi e gli altri. Tredici ragazzi raccontano i migranti”. I tredici giovanissimi scrittori , hanno dimostrato di avere tutte le conoscenze e l’empatia per contrastare l’ignoranza. Partecipando al premio “Scriviamoci 2018”, hanno fatto sentire la loro voce, dimostrando di saper narrare storie di coloro che difficilmente arrivano nella nostra società. Solo uno dei racconti parla dell’arrivo del migrante e della sua vita dopo l’arrivo. Quasi tutti sono fermo immagine delle partenze e delle separazioni. Di argomenti legati alle migrazioni ho scritto catturando al Salone di Torino la parola Mediterraneo. Perdita è una parola a pioggia ininterrotta nel romanzo di Philippe Forest “Piena” (Fandango Editore), presentato dallo scrittore Giorgio Vasta, che considera l’autore Forest un maestro, capace di descrivere il sentimento della mancanza come un metodo di conoscenza. Una perdita è un evento che non finisce. Genera un cratere attorno al quale si continua a girare e sentire la mancanza, ha detto Vasta, accende la possibilità di conoscere temi fondamentali dell’esistenza. La parola Effimero mi ha regalato la carezza di una pioggia invernale quasi neve. L’ha pronunciata Matteo Nucci, presentando il libro edito da Nottetempo, della scrittrice Joan Sales, intitolato “Incerta gloria”. Il romanzo è stato definito eccessivo, perché talmente denso che è diventato un libro da leggere e rileggere ogni tanto, una sorta di àncora per trovare il senso di dove si è nella vita. Secondo Nucci, questo romanzo ha in sé quella ricerca tipicamente spagnola dell’eternità dell’effimero. Nel senso che l’istante effimero, quel momento che ci definisce, è la vita del singolo in relazione al cosmo o al divino, che ci rende sacri. Incoscienza e Volare mi sono arrivate come gocce di una pioggia primaverile che risveglia la natura, dalle strofe di una canzone di Maldestro che suonava per Fahreneit nello spazio Radio Tre: “Mi manca l’incoscienza che avevamo quando credevamo di volare”. Promessa e Collettivo le ho captate, gocce che bagnano e restano, nell’incontro per presentare il numero in uscita della rivista Leftdell’editore e amico ritrovato, Matteo Fago. La copertina ha per titolo “Mi ricordo promesse verdi”, perché la tutela del territorio e essere in difesa dell’ambiente sono un tema di sinistra. “Da nord a sud dell’Italia un coro di No si leva contro le infrastrutture inutili e dannose. La Tav, la Tap, il Muos, e non solo”, scrivono nel reportage Donatella Coccoli e Leonardo Filippi. Loro, assieme alla direttrice responsabile Simona Maggiorelli, e a Federico Tulli, sono il nucleo della rivista e a mio parere incarnano le parole Passione, Coraggio, Perseveranza e Competenza. Attorno orbitano tanti collaboratori, elettroni a completare l’atomo, perché il lavoro sia collettivo. Scusate è la parola che rilancio per questa mia cronaca non proprio asciutta. L’ho trovata incontrando la trasmissione radio “Scusate se leggo” di Marilena Votta e Massimo Supino, che daRedhouse Radio parlano di libri, spesso e allegramente.