Mondo Nuovo: Nostalgia

Mondo Nuovo: Nostalgia

Aprile 30, 2020 1 Di Marta Cerù

Durante le ultime settimane, ho lanciato una rete nel mare delle parole. Era diretta ad acchiappare quelle dei giovanissimi. Coloro che non hanno ancora vent’anni e si affacciano sul mondo che si sta ridefinendo sotto i loro e i nostri occhi. Hanno lo sguardo incredulo, curioso, attento, pronto a cogliere ogni aspetto da conservare e tramandare. La parola nostalgia me la lancia una ragazza di 16 anni, che, con penna sicura e animo di scrittrice, ci prende per mano e ci guida in un luogo del cuore. Lo fa (de)scrivendo, ma senza la particella (de), come fanno le grandi penne, cioè estrae con la sua scrittura l’essenza di un momento, quasi senza raccontarlo, solo con poche pennellate che ci restituiscono la pienezza del sentimento suo e universale. Leggendo ho provato la commozione del momento che fugge, che era presente un attimo fa, che non è più, e che sarà da ora in poi anche nel mio ricordo, forse lo è già stato… A seguire lo scritto per la firma di Sabina Augello:

La nostalgia si nutre dei ricordi che non vorremmo mai dimenticare, delle cose che potevano essere fatte e non lo sono state, di qualcosa che si è perduto: un luogo, un momento, una persona, l’amore, l’amicizia…

Ciò conferisce alle nostre avventure il senso dolceamaro della malinconia e per non pensare a ciò che siamo stati e a ciò che vorremmo essere, ci rifugiamo in qualcosa che speriamo ci distragga.Cerchiamo nuovi hobby per distrarci e per passare il tempo: siamo diventati tutti cuochi esperti e abbiamo fatto talmente tanto sport da essere pronti per una maratona. Ma la verità è che mentre il tempo scorre, la mente viaggia nei meandri dei ricordi. Abbiamo un sacco di tempo per noi stessi e io lo passo principalmente cercando di colmare la distanza tra me e i miei amici, chiamandoli e video chiamandoli in continuazione, pensando che forse così mi possa sentire un po’ meno sola. Ma ogni giorno che passa mi sembra di vivere in una situazione sempre più surreale e quasi apocalittica.

Mi affaccio dal balcone e osservo la via deserta aspettando la libertà come Giulietta attendeva Romeo. Ascolto gli uccelli canticchiare e il vento che mi scompiglia i capelli porta con sé l’odore del glicine e di una primavera che non è mai stata così soleggiata. Ripenso con afflizione all’ultimo giorno di normalità: ho fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia deserta ascoltando musica indie. Ho scoperto un luogo bellissimo da cui guardare il tramonto e mi ero ripromessa di tornarci il giorno successivo. Provo nostalgia per l’ultimo momento in cui potevo mettere piede fuori casa senza un’autocertificazione o senza un motivo valido.  Prima della quarantena mi lamentavo di quanto fosse noiosa la mia vita mentre adesso darei tutto per tornare a quella monotonia.

Tutti si stanno chiedendo cosa faranno appena finito tutto, io tornerò a quel momento che giustamente mi è stato negato: mi incamminerò piena di felicità verso un incantevole tramonto, metterò per la prima volta i piedi nella sabbia e probabilmente farò un gran sorriso colmo di dolore e di gioia, orgogliosa di aver superato questo momento così difficile. (By Sabina Augello)