Plpl2018-Primo

Plpl2018-Primo

Dicembre 2, 2019 0 Di Marta Cerù

Primo giorno nella Nuvola: presente alla Plpl2018 ne sono uscita arricchita di senso di appartenenza e di fiducia nel potere della scrittura e della lettura.
Ho ascoltato Nicola Zingaretti che incontrava alcuni autori per dialogare del ruolo dello scrittore oggi e dell’imprescindibile legame tra la scrittura, la lettura e la politica. Erano Giorgio Ghiotti di “Dio giocava a pallone” (Edizioni Nottetempo) e di “La città ti abita” (Edizioni Empiría),Michela Monferrini di “Muri maestri” (la Nave di Teseo), Andrea Esposito di “Voragine” (Il Saggiatore), e Lorenzo Pavolini di “Accanto alla tigre” (Marsilio). Grazie a loro sono passata dallo stand di Empiría, dove ho captato suggestioni di poesia scoprendo i versi del fisico Brunello Tirozzi nel suo libro “Quando arriva l’estro”.

Ho incontrato l’amica scrittrice Marilena Vottadi “Equilibri sospesi” e “La ragazza di miele e altre storie” (editi da Progetto Cultura). Da lei ho catturato la parola Sospensione. Sono passata a Il Seme Biancoper salutare le nuove uscite delle amiche Ester Arena, con il suo “Il piano cartesiano dell’amore”, che mi ha regalato la parola Prospettiva, e Claudia Dalmastri, autrice di “Le cose che non si devono dire”.

Ho chiacchierato con Giovanni Lucchese, che ho amato nel romanzo “Questo sangue non è mio” e nell’ultimo “L’uccello padulo” (Alter Ego Editore), per il coraggio e l’irriverenza della sua scrittura, che ho raccontato attraverso la parola Pavone. Nello stand di Alter Ego ho chiacchierato con Valerio Marra “L’eco del peccato”, scrittore di gialli, che a parlarci ti regala pillole di umanità. Tra i libri esposti ho salutato “mickeymouse03” dell’amico Andrea Mauri.

Sono passata a trovare L’Asino d’Oro Edizioni, dove ho sfogliato le pagine dei volumi “La Scienza e l’Europa”, e ritrovato così il mio maestro nella divulgazione scientifica, Pietro Greco. Chimico, scrittore, giornalista l’autore di questa impresa ha voluto ripercorrere la storia del continente europeo dalle origini a tutto il Novecento, basandosi sulla storia della scienza. Ne ho scritto a partire dalla parola Colla. Lo stesso Pietro Greco è autore della collana sul femminile nella scienza, ogni volume dedicato a una scienziata.
Mi sono incuriosita di un libro intitolato “La Primavera è arrivata” di Ludvik Vasulik, scrittore e giornalista Ceco, Edizioni Forme Libere: una raccolta di fejeton (neologismo ceco tratto dalla parola francese feuilleton) che l’autore ha scritto dal 1975 al 1989, sempre nel mese di marzo, ogni primavera associando la stagione reale a quella metaforica della Primavera di Praga. E questa dedizione a scrivere ogni anno nello stesso periodo una puntata che racconti attraverso la propria vita, la storia di una nazione e di un’epoca mi ha riportata al tema della letteratura nella politica in un gioco di specchi e di similitudini dei ruoli e del tipo di mestiere, quello dello scrittore e quello del politico.
Ho scoperto la casa editrice Black Coffe,che traduce solo autori americani, presentandoli in volumi dai colori sgargianti, come “Il corpo che vuoi” di Alexandra Kleeman, che racconta la storia di estraniamento dal proprio corpo femminile, o “Vite Cancellate” di Garrard Conley, che narra una vicenda di negazione dell’identità sessuale.
Sono rimasta estasiata dal volume “L’architettura degli alberi”, un bellissimo libro della casa editrice Lazy Dog Press, scritto dall’architetto Cesare Leonardi, che è un trattato di botanica e un libro artistico che ha del meraviglioso: quattrocento illustrazioni in bianco e nero di tutte le specie arboree europee e le caratteristiche di colore, ombra, per la progettazione di parchi pubblici. A fianco c’era un coloratissimo “Pittori del cinema”, con cinquecento immagini a colori degli artisti che hanno raffigurato le locandine dei film e della loro storia.
Mi sono affacciata alla presentazione della Graphic Novel Il Buio. La lunga notte di Stefano Cucchi”, con la prefazione di Ilaria Cucchi per la casa editrice Round Robin. L’intenso volume restituisce giustizia, attraverso il disegno e la narrazione accurata dei fatti, alla tragica storia di una catena di negazione della verità.

Infine, allo stand dell’Editore Castelvecchi, sono andata a incontrare gli autori romani dei “Racconti nella rete 2018”, l’antologia che contiene il mio racconto “Quanto basta per essere felici”. È stato lì, tra gli amici e le amiche, scriventi e scrittori della Rete creata dal giornalista Demetrio Brandi, che ho realizzato quanto, un passo dopo l’altro, dalla scienza alla letteratura, dall’Italiano all’Inglese, dalla provincia alla città, dalla metropoli della Grande Mela alla campagna umbra, dal cielo dei sogni alle radici della mia storia, dalla terra dove cammino alla nuvola di Fuksas, la scrittura è e rimarrà sempre l’unica costante della mia vita nomade.